Principali esperienze

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Piano d'Ambito “pilota” della provincia di Como

Nell'ambito della collaborazione alla redazione del Piano d'Ambito della provincia di Como è stata eseguita la realizzazione di un data base di tipo GIS degli impianti e delle reti di acquedotto e di fognatura esistenti sull'intero territorio dell'ATO di Como nonchè la schematizzazione, con il software Epanet, dei singoli acquedotti. Per realizzare l’aggiornamento del database GIS si è proceduto per successivi step, partendo dalla corretta digitalizzazione degli acquedotti dei 162 comuni della provincia di Como.

Per realizzare l’aggiornamento del database GIS si è proceduto per successivi step, partendo dalla corretta digitalizzazione degli acquedotti dei 162 comuni della provincia di Como. Tale digitalizzazione è stata eseguita utilizzando le seguenti informazioni ricevute da vari enti: per n.25 comuni supporti informatizzati in formato .dwg o .shp; per n.19 comuni copie cartacee; per n.4 comuni supporto informatico in formato .dwg più copie cartacee. Per i comuni sopra elencati le informazioni sono andate ad integrare, modificare o sostituire quanto già presente nel database originario della regione Lombardia denominato “SIRIO”. Per i restanti 114 comuni, in mancanza di ulteriori dati a nostra disposizione, sono stati utilizzati gli elementi degli impianti di acquedotto presenti in “SIRIO”, pur mancando dei dati sui diametri e materiali, per mantenere comunque inalterata la base dati originaria e non impoverire ulteriormente la conoscenza degli impianti stessi. Il lavoro sulle basi informatizzate ricevute è consistito, in prima battuta, nella verifica della correttezza del sistema di coordinate terrestri e della proiezione cartografica con cui gli elementi erano memorizzati; infatti, alcune tavole risultavano su base catastale o su proiezione “non terrestre” o, semplicemente, “spostate” nello spazio rispetto alla corretta posizione. Si è provveduto pertanto, tramite operazioni di conversione automatizzata, utilizzando caposaldi di coordinate note, ad assegnare a tutti gli elementi di ogni file le corrette coordinate GAUSS-BOAGA fuso Ovest. Successivamente sono stati estratti esclusivamente gli elementi riguardanti le reti interessate(come ad es. tubazioni, saracinesche, prese, pozzi, ecc.) con tutti gli attributi collegati quali diametri e materiali. Contemporaneamente si è provveduto ad uniformare il formato dei files a quello di lavoro prescelto per le successive manipolazioni che, nel caso specifico, era il formato .tab di MapInfo. Alla fine di tutte le procedure semi automatiche suddescritte si è reso necessario un esame visivo di tutti i tratti di condotta per verificare la corretta assunzione dei dati necessari alle successive attività, in particolare il diametro, nonché il corretto collegamento delle estremità di condotte contigue tra loro e con il nodo in comune. Per le parti di impianto di cui si avevano esclusivamente informazioni su supporto cartaceo si è proceduto alla interpretazione della cartografia stessa e alla restituzione dei dati digitalizzandoli manualmente, utilizzando in alcuni casi quanto in parte già presente in “SIRIO”. Dopo aver curato l’aspetto grafico sono state realizzate le seguenti attività:

1. Analisi e aggiornamento delle strutture delle tabelle del database, ottenuto a seguito delle attività precedenti, aggiungendo campi e modificando le caratteristiche di quelli esistenti, per permettere l'inserimento di nuove informazioni e per migliorare la gestione delle informazioni già presenti, tenendo conto della natura e delle caratteristiche degli impianti oggetto di archiviazione in accordo all'uso a cui è destinato il SIT da realizzare, con particolare riferimento alla redazione del Piano d'Ambito. A tale riguardo è stata posta particolare cura nel completare il database del SIT con tutte le informazioni necessarie ad eseguire la modellazione delle reti e la loro analisi con il programma Epanet.

2. Inserimento nell'unica banca dati costituita da files TAB di Mapinfo di cui al punto precedente, delle informazioni alfanumeriche presenti all'interno dei files contenenti i dati degli impianti (XLS, DBF e DOC) nonché all’interno di quelli cartacei. In particolare sono stati ricercate, tra i dati tecnici forniti dai gestori e relativi agli impianti, e/o tra le tabelle ed i records del database “SIRIO”, le seguenti informazioni:

  • per i pozzi, la quota altimetrica, la potenza in kW e la prevalenza in metri della pompa sommersa;
  • per le sorgenti, la quota altimetrica;per le captazioni superficiali, la quota altimetrica della soglia di presa e la potenza in kW dell’eventuale sollevamento;
  • per i potabilizzatori, la quota altimetrica dell’impianto;
  • per i serbatoi, la quota altimetrica, il volume di accumulo in metri cubi e l’escursione del pelo libero dell’acqua;
  • per gli impianti di sollevamento, la quota altimetrica di imposta e la potenza in kW delle pompe di sollevamento;
  • per i generici nodi dell’acquedotto, la quota altimetrica;
  • per le tubazioni, il diametro, il materiale e la lunghezza in metri di ogni singolo tratto di condotta compreso tra due elementi puntuali (nodo od impianto).

3. Estrazione dei dati contenuti nel SIT, già strutturato secondo le regole prefissate e precedentemente popolato con le informazioni suddescritte, in report in formato idoneo ad essere interpretati dal programma Epanet.

Le lunghezze delle tubazioni sono state acquisite in automatico, tramite le funzionalità del programma utilizzato, così come è stato possibile assegnare a tutti gli elementi indistintamente, il nome ed il codice ISTAT del comune di ubicazione, tramite query geografiche con il livello Confini Comunali, che conteneva tutte le informazioni necessarie all’identificazione dei vari Comuni. Per quanto riguarda, invece, la codifica degli acquedotti con la relativa assegnazione, ad ogni elemento, dei codici stessi e della denominazione del singolo acquedotto, che non sempre era limitato al solo territorio comunale di competenza, si è provveduto ad interpretare tutti i dati in nostro possesso, onde poter disegnare una ”area acquedotto” alla quale assegnare tutte le informazioni da trasferire successivamente, sempre tramite query geografiche, ai vari elementi che componevano l’acquedotto medesimo. Questo è stato un passaggio importante e delicato delle nostre elaborazioni, in quanto il programma Epanet necessitava, per l’elaborazione della rete acquedotto, di potere individuare precisamente tutti gli elementi che avevano il codice dell’acquedotto prescelto. Altro passaggio delicato è stato quello di assegnare, a ciascun tubo, il codice dei suoi nodi iniziale e finale, che è avvenuto tramite routine appositamente progettate e realizzate, che permettevano, inoltre, di individuare, passo dopo passo, se e dove fossero presenti eventuali errori nella digitalizzazione o nella codifica degli elementi. Una volta verificato che lo schema, dal punto di vista dei collegamenti, era corretto, sono stati assegnati a tutti i nodi i relativi fabbisogni idrici. Per fare ciò è stata seguita una procedura, che si appoggia alle sezioni di censimento, che ha permesso di prevedere con sufficiente approssimazione il reale fabbisogno del singolo nodo in rapporto alla sua posizione nel territorio e, quindi, in rapporto alla popolazione residente o alle attività produttive ivi presenti.